contenutolifi04 – Museo Cambellotti Latina

Nel Museo è presente un cospicuo gruppo di disegni cosiddetti “pontini”, che testimoniano da una parte l’attività di osservazione attenta di Cambellotti del movimento di questi animali, dall’altra la rappresentazione creativa che, nel caso dei gruppi di bufali, arriva al limite della semplificazione: profili ondulati di bufali che diventano paesaggio.

Di questo suo impegno abbiamo una testimonianza scritta.

“Ho accennato ai bufali. Questi animali non aborigeni erano degli intrusi, una vicenda di guerra li aveva condotti qui nel V secolo dopo Cristo. Poco trattabili, d’aspetto quasi diabolico, sobri e forti erano adibiti nella palude sfruttando la invincibile attrattiva dell’acqua che hanno questi animali d’origine tropicale. Questo costituiva il quadro tipico della palude ed ha esercitato l’arte di grandissimi e modesti presi dal fascino della cosa indimenticabile. Ho seguito i bufali come altri miei colleghi coll’intento di studiarli per ore ed ore sotto il sole cocente. Inavvicinabili da chiunque, obbedivano a un guidatore che poteva chiamarli a nome. Esso li seguiva sopra un’imbarcazione a fondo piatto. Munito di un lungo e grosso ramo di frassino, brandito dalla parte più sottile faceva cader colpi sulle groppe ossute degli animali che, immersi nel canale, si attuffavano raspando nel fondo, riaffioravano con le narici sbuffanti, colle groppe cariche di alghe e di liane strappate; i pesci d’argento balzavano fuor d’acqua sui fianchi dei bufali. Compagno dell’uomo era sempre un cagnetto latrante e urlante, in moto continuo da un lato all’altro dell’imbarcazione a minacciare le bestie lente o riottose. Un colpo assestato, un nome gridato rimetteva in linea il bufalo indisciplinato. Ad un certo punto le grida, le percosse, i latrati cessavano: il guidatore intonava una melopea che sapeva d’oriente: era il segno del riposo. I bufali riemergevano, si inerpicavano sulla ripa ripida, puntando gli zoccoli divaricati e risalivano sul margine all’asciutto. Tutto concorreva: colori, orme, clamori, sentori a formare di quella scena un formidabile quadro dantesco”.

Duilio Cambellotti

Disegni Pontini – Bufali in acqua, 1925