Ceramica Popolare

La ceramica occupa un posto importante nel panorama delle attività creative di Cambellotti con oggetti d’uso e creazioni per la decorazione applicata all’architettura. Il suo interesse per l’arte ceramica inizia proprio presso il Museo Artistico Industriale di Roma, da lui frequentato. Cambellotti frequenta il corso di decorazione in pittura e in disegno applicata alle industrie artistiche, tenuto da Alessandro Morani, che oltre maestro del nostro è conosciuto e valente pittore di paesaggio della campagna romana, vicino al circolo dannunziano, è seguace delle teorie di William Morris che, come sappiamo, nell’ Inghilterra della seconda metà dell’Ottocento, rilancia la collocazione dell’artista nell’ambito delle arti applicate, puntando alla rinascita dell’artigianato artistico.

Con questo spirito, sin dal al 1907, il nostro artista visita spesso il mondo della ceramica, proprio quando il connubio tra Liberty e ceramica è una costante non solo in Italia anche nel resto del mondo. Sull’eco delle teorie del movimento Arts and Crafts sono tanti gli artisti italiani, quali Galileo Chini, Domenico Baccarini, Arturo Martini, che si cimentano con la ceramica raggiungendo risultati straordinari così come è degna di nota la fioritura di realtà come Aemilia Ars, che si occupa della manifattura artistica con producendo raffinati oggetti d’uso quotidiano come pizzi, mobilia, gioielli, tipografia. e Fornaci di San Lorenzo, che invece si occupa delle forme di vasellame, tanto care al nostro maestro, tipiche della tradizione laziale – etrusca talvolta declinate verso un gusto déco e decorate con soggetti presi dal quotidiano come foglie e animali. Si può dire che Cambellotti entra nel anche nel circuito della lavorazione della ceramica addirittura rivestendo un ruolo di insegnante.

Tra il  1910 e il 1914, insegna nella Scuola d’Arte applicata all’Industria di Civita Castellana e dai laboratori della Scuola di Ceramica di San Michele di Roma, che diresse dal 1917 al 1927. Grazie al nostro maestro, molti sono artisti che, dal suo insegnamento traggono ispirazione e fama a livello nazionale.  per proseguire l’attività professionale in piccoli laboratori e/o micro aziende industriali o nella scuola stessa, come continuatori dell’opera del maestro nella prestigiosa Scuola di Decorazione Ceramica al M.A.l. Continui sono pure i suoi rapporti con i laboratori ceramici e le formaci di Vetralla.

Nella collezione civica è presente una ricca documentazione progettuale ceramica, collegabile sia al R.I.N.I.P. che a Civita Castellana, Vetralla e ci sono inoltre diversi esemplari della produzione personale: piatti e tazzine, zuccheriere e lattiere con decori in azzurro a chiocciole, conchiglie e pesci, bicchiere con murice, piatti con spighe e con pesci, mattonelle con il simbolo delle Scuole dell’Agro Romano, vaso con timoni, campanaccio con uva e lumache, fruttiera, tutte databili 1910 -1925. Resta dominante l’ideale, nel creare manufatti in ceramica, in terraglia o terracotta, lo scopo sociale ed educativo dell’arte e del lavoro dell’artigiano. Scrive Cambellotti:

Una sincera ispirazione della natura e dei fatti umani, e la ricerca in ogni opera di un contenuto espressivo che dicesse del buono del nuovo e dell’utile, e parlasse chiaro per la parte migliore del pubblico, il popolo: questo è quanto ha sorretto e governato il mio operare per più di quarant’anni.”

Piatto con pesce, s.d.

Nel cavetto decoro con pesce in policromia (colori verde, giallo, blu e bruno). A differenza del piatto con decoro monocromo a pesce (cfr. la scheda n. 85), la coda esce dal cavetto e occupa la testa. Al verso la marca “T.A.I.” e la fiamma.

Decorazione su Terracotta dipinta e invetriata,Ø mm. 250×85

Campana, 1910

Manufatto con decorazioni in monocromia bianca. Scritta commemorativa in prossimità della presa: S. YOANNES, nella parte sottostante, decorazione con grappoli d’uva e lumache.

Tornitura su terraglia invetriata,mm. 142×130

Piatto con pesce, s.d.

Nel cavetto decoro con pesce in monocromia blu. Al verso la sigla “CD” e la spiga.

Decorazione su Terraglia di produzione industriale, Ø mm. 235×30

Coppa, 1910

Forma circolare con due anse nervate, decorazione monocroma in bianco con tre grappoli d’uva nel cavetto. L’artista si ispira al Kantharos e alla Grande Coppa etruschi, reperti archeologici acquisiti probabilmente negli anni della sua frequentazione di Civita Castellana e di Vetralla.

Tornitura su terraglia invetriata,mm.150×225

Boccale con baccante, 1910

Boccale con rilievo antropomorfo nella parte anteriore (testa di baccante) contrapposto a doppia ansa a fascia verticale. Decorazione policroma in colori verde e marrone. La resa rapida, sintetica e a larghi piani, trova analogie con il volto antropomorfo, espressione della cultura contadina meridionale. In particolare il Boccale con baccante trae spunti dai boccali e fiasche siciliane di Caltagirone. La destinazione dell’opera cambellottiana è resa palese dall’esuberante ornamento plastico a rilievo, che trasforma il volto femminile in una baccante con le chiome costituite da grappoli d’uva. La forma del volto è tipico del tratto cambellottiano, infatti lo si ritrova nel rilievo “La Madre Terra” del 1910. Oltre alla somiglianza fisignomica che favorisce l’ipotesi di una elaborazione contestuale, il boccale sottolinea la fortuna di un motivo decorativo, più volte utilizzato con diverse tecniche (cfr. le mattonelle “Contadina con Conche” e “Villaggio” degli 1910 – ’12 e alcune incisioni degli anni Dieci, oltre alle terracotte del 1910 “Cibele” e al più tardo “Monumento ad Angelo Celli” del 1932, acquisito alla collezione di questo museo.

Scultura in Terracotta dipinta e invetriata ,mm. 200×135

Piatto con spiga, 1923 ca

In prossimità dell’orlo è dipinta la spiga con lungo stelo in monocromia (colore grigio indaco). L’artista dal 1907 sceglie la spiga come firma, che spesso viene affiancata alle iniziali “CD”, in questo caso pertanto la firma coincide con la decorazione del piatto.

Tornitura su terraglia ,mm. 55×255

Vaso delle barche fluviali, 1925

Il vaso panciuto viene foggiato nella manifattura T.A.I. ”Tornitori Artisti Italiani” il laboratorio ceramico sorto negli anni Venti presso l’Istituto del San Michele di Roma, dove Cambellotti insegnava.

Manufatto su Terracotta dipinta e invetriata ,mm. 155×160

Fruttiera, 1910

Fusto a campana con tre anse tubolari sorreggenti il piatto circolare. Decorazioni in monocromia bianca con viticci e grappoli d’uva lungo il fusto. La fruttiera rappresenta l’evoluzione d’idee di alzate eseguite negli stessi anni e acquisite al patrimonio museale. Il piatto fratturato è stato ricomposto.

Tornitura su terraglia invetriata,mm. 310×335

Zuccheriera, 1923

Corpi globulari, coperchi con presa a staffe, anse verticali, decorazione con motivo di conchiglie entro fascia rettangolare in monocromia azzurra

Tornitura su terraglia ,Ø mm. 120×145

Caraffa, 1923

Corpi globulari, coperchi con presa a staffe, anse verticali, decorazione con motivo di conchiglie entro fascia rettangolare in monocromia azzurra

Tornitura su terraglia ,Ø mm. 180×160