Il Museo Civico Duilio Cambellotti trova sede nell’edificio dell’Ex Opera Balilla che si affaccia sull’odierna Piazza San Marco, già Piazza Savoia, progettata da Oriolo Frezzotti nel 1932.
Si tratta di un edificio composto da due piani nella parte frontale articolati in un semicerchio, con annessa una palestra lunga 40 metri e alta 12. Alla progettazione dell’edificio collaborò anche il Direttore dell’Opera Nazionale Balilla, Renato Ricci, un ex ardito della “Grande Guerra”.
Prima di diventare museo, l’edificio ha assolto a diversi usi: Caserma GIL (Gioventù Italiana del Littorio) nel 1937; luogo di culto durante i bombardamenti alleati che danneggiarono la Cattedrale di San Marco e, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, rifugio per gli sfollati. Tra gli anni ’50 e ’70 del Novecento diviene palestra per le scuole ospitate presso Palazzo Emme e, infine, negli anni ’80 sede distaccata del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma.
Nel 1984 nell’edificio viene allestita la mostra Duilio Cambellotti scultore e l’Agro Pontino, dove vengono esposte più di trenta sculture dell’artista, fra cui La Pace e Il Buttero.
Da quel momento il rapporto fra Latina e Cambellotti diventa più stretto. Circa 10 anni dopo, presso la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, trovano collocazione alcune sue opere grazie alla donazione dei suoi eredi e agli acquisti fatti dall’Amministrazione Comunale.
Da questo nucleo di opere, nel 2005, nasce il Museo Civico Duilio Cambellotti.
L’inaugurazione avvenne il 15 ottobre dello stesso anno con l’allestimento curato dall’architetto Franco Ziliotto.
Il museo raccoglie le sculture, i disegni, le ceramiche, i libri, le medaglie fino ai manifesti e alle lettere che documentano il rapporto fra Duilio Cambellotti e il territorio pontino. Nucleo centrale del museo sono i cartoni originali e i bozzetti a tempera, matita e china che raccontano l’iter creativo della Redenzione dell’Agro del 1934, realizzato dall’artista per il Palazzo del Governo di Latina, l’odierna Prefettura in Piazza della Libertà.
Oggi, grazie ai finanziamenti della Regione Lazio che hanno permesso la nascita del Sistema Integrato delle Città di Fondazione e Agro Pontino e Romano e la valorizzazione del museo Civico Duilio Cambellotti, il Museo diventa un centro di coordinamento sul territorio, per la rete di musei delle Città di Fondazione e la rivalutazione del territorio anche in chiave turistica e un centro di documentazione per costruire una memoria collettiva e un’identità cittadina.
Il Museo è infine anche un centro di formazione permanente che, grazie ad una serie di attività, crea nuove competenze professionali destinate a lavorare alla valorizzazione del patrimonio culturale locale e nazionale.
Il rinnovamento riguarda anche l’identità visiva che è stata totalmente ripensata per proiettare il Museo su un palcoscenico nazionale:
Logo: il segno costruttivo di parte dell’architettura di Frezzotti diventa l’unione con l’artista Cambellotti, un segno grafico che si unisce all’iniziale del cognome e lascia la sua impronta. Il Contenuto ed il contenitore diventano un elemento unico ed imprescindibile;
Immagine Coordinata: come immagine trainante e dal forte impatto visivo è stata scelta una xilografia che ritrae il maestro Cambellotti di tre quarti, nera, dal segno grafico incisivo, che è presente nella collezione del museo. Questo ritratto nero, magnetico, con lo sguardo che “segue l’osservatore“, affiancato al segno del logo diventa un pattern grafico che dona personalità ed unicità a qualsiasi supporto utilizzato per la comunicazione.